L’autobus di Rosa

di Fabrizio Silei. Illustrazioni di Maurizio A. C. Quarello. Orecchio Acerbo Edizioni
Una piccola donna, esile e fragile, sconvolge la certezza di un mondo ritenuto non modificabile con una semplice parola pronunciata nemmeno ad alta voce e nemmeno in tono adirato: “no!”
Un no rivolto a chi cercava di imporle di lasciare il posto a sedere in nome di una legge che prevedeva la segregazione anche sugli autobus e la precedenza per i bianchi. Da quel no! si srotolò uno sciopero che durò un anno e costrinse le autorità ad abolire quella norma assurda per cui il colore della pelle doveva giustificare il diritto o meno di sedersi su un autobus. Ma il libro non parla di Rosa (Parks) in modo diretto. Ne parla attraverso il ricordo di un altro afroamericano che era presente quel giorno e che, dopo molti anni, racconta al nipotino il suo cruccio per non aver difeso quella signora che rischiava molto anche per lui. Anzi: il cruccio di aver tentato addirittura di dissuaderla dalla sua ostinazione, preoccupato delle conseguenze che poteva avere quel gesto. “Quel giorno la storia mi passò accanto ed era un autobus, mi sfiorò e io non seppi salirvi” dice il nonno al nipotino mentre tutti e due guardano l’autobus su cui si svolse il fatto, esposto al Museo Henry Ford di Detroit.Nike Zoom Flight Bonafide